Atti del Convegno XXII

Prefazione agli atti

Chissà perché certi numeri hanno più fascino di altri…? Ad un matematico frettoloso e disattento possono sembrare tutti uguali, ma se si chiede ad una persona a bruciapelo quale sia il suo numero favorito, si può stare sicuri che verranno fuori risposte; non solo, se poi si chiederà una giustificazione per quella risposta, verranno fuori pure quelle: 7 perché mi è simpatico 28 perché è il giorno del mio compleanno 10 perché corrisponde al numero delle dita delle mani…
Perché non festeggiare, per esempio, il convegno nazionale Incontri con la Matematica numero 17, o 23, ed accanirsi tanto, invece, per far sì che il numero 20 sia il più bello, il più ricco, il più denso, il più colto…? È ovvio: 20 è un numero che sembra esprimere un senso: 4 lustri, 2 decenni, un quinto di secolo…Chissà!
Ci è sembrato che 20 meritasse questo premio; in questi 20 anni abbiamo visto convegni spavaldamente nascere e tristemente morire; questo nostro resiste, resiste insieme ad altri convegni nazionali, qualcuno dei quali è anche più datato, ma il nostro è indubbiamente quello che ha più seguito, più pubblico, più relazioni, più attività, quello che attira più convegnisti, non solo dalle regioni italiane.
Inoltre, in questo 2006 sembra proprio che il numero 20 sia particolarmente ricorrente e degno della nostra attenzione. In effetti, questo convegno numero 20 è stato da poco solo uno dei tre motivi per festeggiare la matematica e la sua didattica con un convegno internazionale dal titolo: La matematica e la sua didattica, vent’anni di impegno, tenutosi sempre a Castel San Pietro il giorno 23 settembre. Gli altri due motivi di questa Grande Festa della Matematica sono stati:
- 20 anni della rivista La matematica e la sua didattica, riconosciuta a livello internazionale per i notevoli contributi in essa pubblicati; - 20 anni dalla nascita dell’R.S.D.D.M. e del N.R.D. di Bologna, gruppi di divulgazione e ricerca in didattica della matematica, al quale fanno parte insegnanti di tutti i livelli scolastici, universitari compresi, non solo italiani. Ecco dunque tre bei motivi significativi per fare festa, tutti legati a questo numero VENTI.
Così, abbiamo deciso di puntare particolarmente l’attenzione su questo convegno, rendendolo un vero e proprio evento, nella speranza che ciò sia gradito ai presenti, con uno sforzo notevolissimo da parte nostra, organizzativo e scientifico, da parte del Comune di Castel San Pietro, da parte dell’editore che pubblica questi Atti, da parte dei tanti sponsor, assai più numerosi (e generosi) del solito.
Come molti sanno, poiché siamo partiti dal convegno zero, questo convegno numero 20 è in realtà il 21-esimo; ma poiché il primo non si svolse a Castel San Pietro, bensì a Bologna, di fatto è il ventesimo accolto in questa straordinaria città.
21 convegni, 21 atti, sempre pronti il giorno dell’inaugurazione;1 quest’anno, grazie allo sforzo dei due amici Anna Borrelli e Consolato (Tito) Pellegrino, è
disponibile un prezioso libretto che fornisce un indice analitico di tutte le manifestazioni; un risultato eccellente che non potrà che giovare sia a chi fa ricerca, sia ai semplici curiosi.
In questo convegno numero 20 si è cercato di produrre e presentare tutto quel che abbiamo considerato degno: dalla ricerca, alla divulgazione, dai laboratori al teatro, dall’uso delle TIC alla storia della matematica alle difficoltà dell’apprendimento matematico, in tutti i livelli scolastici. Siamo certi che il pubblico apprezzerà.
Questo è anche l’ultimo anno nel quale il convegno ha la fisionomia che tanta fortuna gli ha dato; alcune regole cambieranno e le stiamo già studiando; vogliamo rendere ancora più partecipi i convegnisti. Lanceremo appelli del tipo “call for papers” e dunque non avocheremo più solo alla nostra organizzazione l’invito esplicito e capillare delle proposte presentate.
21 convegni che hanno avuto il solo scopo di fornire un servizio agli insegnanti attenti ci sembrano un bel traguardo che vorremmo condividere con tutti i partecipanti con un unico slogan che certamente tutti ci unisce: Viva la Matematica, Viva la Scuola.

Bruno D'Amore e Silvia Sbaragli